Basilica di San Vittore Martire

Una Chiesa prepositurale di antichissima fondazione

Dedicata a San Vittore il Moro, martire molto caro ai Milanesi che morì nel III secolo, la Chiesa Prepositurale di San Vittore Martire è di fondazione antichissima, testimoniata sin dall’anno 846. A differenza dell’attuale edificio di culto però, l’antica prepositurale aveva orientamento opposto: l’ingresso era ad ovest e dava sull’odierna Piazza Visconti, dove si trovava un’area cimiteriale. Venne restaurata nel 1596, ma rimase comunque un piccolo tempio lungo 18 metri e largo 12 metri. Nel XIX secolo appariva talmente degradata che si decise di avviare un nuovo restauro con relativo ampliamento sul terreno antistante dedicato alle sepolture.
All’avvento dei lavori però venne realizzato l’abbattimento con successiva ricostruzione, questa volta con facciata rivolta ad est. Fu in questa occasione che venne rinvenuta la mummia dell’Arcivescovo Leone da Perego nel sottotetto della chiesa, che dopo varie vicissitudini ora riposa presso il cimitero di Rho.

Indirizzo:

Piazza San Vittore, Rho MI

Visitabile:

Contatti:

Ufficio Parrocchiale
Tel.: 02-9302364
e-mail: info@rho-sanvittore.it

La ricostruzione in stile neoclassico

Venne quindi costruita una Basilica in stile neoclassico secondo i progetti di Besi e Aluisetti. Il primo progetto realizzò due campanili, uno dei quali fu raso al suolo nel 1889 a causa nell’instabilità strutturale. Rimase il campanile di destra che venne innalzato fino a 58,40 metri. I dipinti del pronao sono opera del professore milanese Beghè guidato da Don Moiolo; le vetrate, ben 16, sono stati eseguite dal pittore Giulio Cesare Giuliani e altre sono di Tevarotto di Milano. Altri dipinti del monumento sono opera del Professore Bosoni e della scuola di Luini. Nel 1847 venne portata a termine la costruzione della Chiesa e la successiva consacrazione avvenne con la presenza dell’arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana. Nella stessa piazza in cui sorge l’edificio di culto, c’è la Croce della peste, ossia una croce al di sotto della quale vennero rinvenute delle reliquie accompagnate da un foglietto. Tali reliquie erano poste in plichi di carta suggellati e autenticati da Monsignor Benetti.

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